Le migliori scarpe running A3 selezionate per capacità di ammortizzamento, peso e materiali. Oltre a classifica e recensioni trovi anche la guida a come sceglierle.
Classifica e recensioni delle migliori scarpe running
Una piccola premessa, mi chiamo Andrea Pilotti e grazie a corsa e camminata veloce ho perso quasi 50kg, da allora ho ritrovato il benessere e non ho più smesso di fare di muovermi.
Le scarpe da corsa che vi propongo in queste recensioni sono calzature sportive a massima ammortizzazione di tipo neutro indicate per la maggior parte dei podisti amatoriali che si allenano quotidianamente su strada asfaltata.
Brooks Ghost 14
Pro
- Confortevoli
- Buona traspirabilità
- Piede molto stabile durante la corsa
- Elevata tenuta anche su terreni leggermente sterrati
- La taglia è fedele alle dimensioni
Contro
- Peso sopra la media
- Poco reattive
- Le stringhe si slacciano con una certa facilità
- Non adatte per allenamenti veloci ad alti ritmi
Le Brooks Ghost 14 sono scarpe da running costruite per durare nel tempo e percorrere anche medie distanze su terreni diversi. Rispetto alla versione precedente la principale novità riguarda l’intersuola realizzata con una schiuma più morbida per garantire una maggior comodità. Tale caratteristica rende la calzatura confortevole sotto i piedi e nello stesso tempo incrementa la flessibilità. Il rovescio della medaglia è una minor reattività.
Questo modello nasce per soddisfare le esigenze di un’ampia platea di corridori amatoriali che desiderano svolgere più attività fisiche. Di conseguenza possiamo praticare jogging su asfalto oppure percorrere sentieri sterrati, alternando anche corse in palestra sul tapis roulant. I vantaggi offerti sono la buona ammortizzazione, appoggio stabile e un’efficace traspirazione. Nulla da eccepire nemmeno sulla tenuta, considerando l’elevato grip su percorsi sterrati grazie al disegno del battistrada e l’abbondante spessore della gomma.
Altro particolare da evidenziare è la morbidezza dell’imbottitura nelle zone attorno alla caviglia e in corrispondenza del tallone di Achille, ovvero punti che spesso provocano sfregamenti e dolore. Anche la linguetta presenta uno spessore di ben 8,1 millimetri per poter stringere con forza i lacci senza alcun fastidio. Un ulteriore aspetto positivo è l’ampia base di appoggio con larghezza dell’avampiede di 113,8 millimetri e del tallone di 94,2 millimetri, vale a dire valori al di spora della media.
Per quanto concerne i limiti di queste scarpe, il principale riguarda il peso di quasi 290 grammi. Un dato che interessa, principalmente, runner alla continua ricerca della prestazione e attenti ad aspetti quali leggerezza e reattività. Sottolineo anche la mancanza della linguetta a soffietto che rende più difficoltosa la vestibilità, nonché lacci piatti e lisci che si allentano abbastanza facilmente. Passando alla scelta della taglia, possiamo tranquillamente optare per la misura portata abitualmente.
Secondo la mia opinione, Brooks Ghost 14 sono scarpe da running che non deludono le aspettative e risultano adatte alla maggior parte dei corridori. Calzature progettate pensando a chi si allena quotidianamente alternando brevi e lunghe distanze su asfalto, ma desidera affrontare anche sentieri leggermente sterrati e correre in palestra. Non è un modello che consiglio per allenamenti veloci in cerca della prestazione, non essendo né una scarpa da tempo e tantomeno da gara.
Asics Gel Nimbus 24
Pro
- Resistenti
- Design
- Comode
- Maggiore stabilità nell’area del tallone
- Consigliate per allenamenti lunghi
Contro
- Costose
- Un po’ pesanti
Le Asics Gel Nimbus 24 sono scarpe da corsa per gli allenamenti sull’asfalto, con un supporto neutro per l’arco plantare e un peso nella media, pari a 289 grammi per la versione da uomo, con un drop di 10 mm. Il design è semplice e pulito, con poche combinazioni disponibili, mentre il battistrada è realizzato sempre in AHAR, una schiuma particolare che garantisce una durata elevata.
Nonostante offra le migliori prestazioni sulla strada, la conformazione e la struttura del battistrada consentono di affrontare anche superfici sterrate, prestando però qualche attenzione in più alle condizioni del terreno.
L’intersuola sfrutta due nuove tecnologie di Asics, i sistemi FlyteFoam Lyte e FlyteFoam Propel, che rendono la scarpa più vivace durante la corsa, con una gestione dell’energia generata dall’impatto più controllata.
Buona l’ammortizzazione, che favorisce il passaggio della spinta dal tallone all’avampiede, con scanalature flessibili posizionate strategicamente per migliorare l’efficienza dell’andatura. La tomaia è composta da una maglia a due strati, un materiale che adatta il rivestimento alla forma naturale del piede, mantenendolo allo stesso tempo fresco e asciutto.
L’acquisto delle Asics Gel Nimbus 24 offre diversi vantaggi, tra cui una buona resistenza anche nelle lunghe sessioni di allenamento, una discreta vestibilità, una reattività abbastanza elevata e una tomaia molto traspirante.
Naturalmente tutta questa qualità ha un prezzo, infatti il modello risulta decisamente caro rispetto alla media. Complessivamente le scarpe rappresentano una scelta indicata per molti corridori, garantendo ammortizzazione, traspirabilità, reattività e vestibilità significative.
Brooks Adrenaline GTS 22
Pro
- Adatte per chi soffre di iperpronazione
- Suola di lunga durata
- Elevata ammortizzazione
- Il piede rimane stabile durante la corsa
- Intersuola ben bilanciata
- Linguetta a soffietto
Contro
- Non indicate per corse veloci
Le Brooks Adrenaline GTS 22 hanno fatto un ulteriore passo in avanti per soddisfare, in modo particolare, le esigenze di corridori su strada che soffrono di iperpronazione.
Una delle caratteristiche principali è lo stack di 24 millimetri, ovvero la distanza massima che c’è fra pianta del piede e suolo. Un dato che assicura un’elevata stabilità e limita la rotazione verso l’interno in fase di appoggio. Mentre il drop tra punta e tallone è di 12 mm. Tra le più significative novità evidenzio l’ammortizzazione distribuita uniformemente dall’avampiede al tallone, per garantire comfort e permettere un movimento più fluido durante la corsa.
La tomaia in tessuto mesch tecnico è invece la garanzia di avere sempre un’efficace traspirazione anche nei periodi più caldi; inoltre risulta molto flessibile per incrementare la comodità. Passando all’intersuola, non l’ho trovata né troppo morbida e né eccessivamente rigida, offrendo un bilanciamento equilibrato adatto per tranquilli allenamenti quotidiani.
Comoda la linguetta a soffietto e imbottita quanto basta per non provocare alcun fastidio. Il battistrada presenta un disegno adatto per affrontare anche percorsi sterrati e una gomma di buon spessore, offrendo la sensazione di poter durare per numerosi chilometri.
Brooks Adrenaline GTS 22 sono scarpe alquanto robuste, progettate per offrire la massima stabilità durante la corsa ed evitare eccessivi movimenti del piede. Secondo la mia opinione, non è un modello destinato a chi svolge allenamenti veloci in preparazione a competizioni. Infatti, si tratta di scarpe dal peso abbastanza alto di circa 289 grammi e senza quelle caratteristiche tecniche e la reattività indispensabili per affrontare ritmi sostenuti.
Mizuno Wave Ultima 12
Le Mizuno Wave Ultima 12 sono delle scarpe da corsa con una buona ammortizzazione, un rapporto qualità-prezzo interessante e un design moderno e accattivante. Il peso per il modello da uomo è pari a 320 grammi, mentre per quello da donna a soli 280 grammi. L’arco plantare è neutro, perciò non offre supporti particolari per problemi di iperpronazione o supinazione eccessiva.
Il battistrada è composto dal materiale X10, una combinazione di gomma e carbonio, che protegge la scarpa dall’usura con il suolo e garantisce una buona aderenza anche sulle superfici bagnate. Sulla zona dell’avampiede è stata inserita della gomma soffiata, per aumentare il comfort in questo punto. La tomaia risulta abbastanza traspirante, grazie a un tessuto leggero che favorisce la circolazione dell’aria.
L’intersuola invece è realizzata in U4ic, una schiuma compatta con buone capacità di assorbimento degli urti e di ammortizzazione, che consente di abbattere il peso del 30%.
Secondo la mia opinione questo modello è confortevole, adatto soprattutto alla corsa su strada e agli allenamenti, tuttavia bisogna provarlo, poiché alcuni podisti hanno riscontrato problemi di vestibilità.
Asics Gel Cumulus 24
La novità più evidente della Asics Gel Cumulus 24 è l’ammortizzazione a livello del tallone e dell’avampiede. L’intera suola è stata aggiornata e implementa la tecnologia FluidRide nel gel, per aumentare l’ammortizzazione e rendere la scarpa comoda anche in caso di corse su lunghe distanze.
I materiali ammortizzanti implementati lungo tutta la suola offrono una sensazione di morbidezza e aumentano il supporto.
Sono scarpe mediamente leggere con un peso di 286 grammi per il modello da uomo, mentre il drop tra punta e tacco è di 8 mm.
Anche la tomaia è stata migliorata grazie alla struttura senza cuciture. Gli strati sovrapposti aumentano il supporto e la protezione, senza rinunciare alla traspirabilità. Inoltre, lo spazio per le dita è sufficientemente ampio da permettere un movimento libero e comodo.
I vantaggi della Asics Gel Cumulus 24 comprendono il comfort (anche in caso venga indossata per tutto il giorno), la disponibilità di diverse opzioni di colore e il sistema di ammortizzazione reattivo ed efficiente.
La soletta ComforDry™ mantiene l’ambiente interno sano e privo di odori, grazie alle sue proprietà antimicrobiche. Tra i punti di forza di questa scarpa per podisti vi sono anche i sistemi di supporto dell’intersuola, la durata della suola e la sua capacità di offrire trazione. Infine, questo modello comporta una minore incidenza di dolori o crampi durante la corsa.
I limiti di questa calzatura sportiva includono la durata ridotta della tomaia e della gomma implementata nella suola. Inoltre, alcuni runner trovano che il contatto prolungato della scarpa con il piede possa causare la formazione di vesciche.
La Asics Gel Cumulus 24 è una scarpa da corsa su strada che offre una buona capacità di reazione, un buon sistema di ammortizzazione e numerose combinazioni di colori. Si tratta di una scarpa indicata per i corridori neutri. I limiti principali riguardano la durata della tomaia e della suola.
Brooks Glycerin 20
Le Brooks Glycerin 20 sono scarpe da allenamento, affidabili e dotate di un design elegante e diverse combinazioni disponibili. Offrono un sostegno neutro per l’arco plantare, un peso di 286 grammi per la versione maschile e un drop di 10 mm per entrambe, fornendo prestazioni adeguate soprattutto sull’asfalto. Il battistrada è realizzato con un composto di due gomme differenti, per garantire sia una certa flessibilità che una discreta stabilità durante la corsa.
La gomma HPR Plus è resistente, infatti è maggiormente presente sul tallone, per attutire i colli provocati dall’atterraggio, con una trazione che si rivela migliore sulle superfici veloci e leggermente scivolose. L’intersuola in DNA LOFT è confortevole e ben ammortizza, mentre la tomaia a doppia maglia in mesh assicura una traspirazione adeguata. La protezione del piede tutto sommato è buona, con un rivestimento interno che riduce sensibilmente le irritazioni.
Tra i vantaggi delle Brooks Glycerin 20 ci sono sicuramente il comfort, la nuova tomaia completamente ridisegnata, il design e la traspirazione. Qualche svantaggio arriva invece dal prezzo, piuttosto elevato, mentre alcuni corridori potrebbero non apprezzare un sistema di ammortizzazione così morbido.
Nel complesso questo modello è reattivo, confortevole ed elegante, un po’ caro ma in grado di fornire prestazioni interessanti.
Nike Air Zoom Pegasus 39
Pro
- Struttura molto robusta
- Buona stabilità
- Elevata ammortizzazione
- Battistrada resistente all’usura
Contro
- Peso sopra la media
- Vestibilità stretta
- Poco adatte per lunghe distanze
- Scarsa traspirazione con alte temperature
- Non indicate per corse veloci
A prima vista le scarpe Nike Air Zoom Pegasus 39 non sembrano un modello da running visto il design che rappresenta un mix tra una sneaker e una calzatura da corsa. Ciò che subito si nota è la tomaia molto spessa e stratificata che offre la sensazione di una certa pesantezza e non invoglia a correre lunghe distanze.
L’azienda americana ha realizzato una scarpa decisamente robusta e destinata a durare nel tempo, riuscendo a percorrere da 600 fino a 800 chilometri. Il battistrada dentellato garantisce un elevato grip e nel contempo è piuttosto resistente all’usura. L’intersuola Nike React è morbida ma senza esagerare, in modo da non privare il corridore di quella sensibilità e reattività che spesso desidera avvertire sotto i piedi. Inoltre, la presenza della tecnologia Zoom Air incrementa l’ammortizzazione e rende confortevole sia corsa che camminata.
Ho apprezzato anche la stabilità di queste scarpe grazie alla larghezza dell’avampiede di 109,5 millimetri e del tallone di 80,7 millimetri. Peccato il peso di circa 261 grammi che, senza, dubbio, pregiudica le prestazioni su lunghe distanze. Anche la tomaia di elevato spessore non la trova una scelta azzeccata.
Se dal punto di vista estetico assicura un bel effetto, non posso dire altrettanto per qual che riguarda la traspirazione, soprattutto nei periodi più caldi. Un ulteriore aspetto da tenere in considerazione in fase di acquisto, riguarda la calzata abbastanza stretta. Rispetto alla versione precedente lo spazio è aumentato, tuttavia non risulta ancora sufficiente per accogliere con adeguato comfort piedi a pianta larga.
Altri particolari degni di nota riguardano la linguetta morbida a soffietto che facilita la calzata e aiuta a bloccare il piede, sistema di allacciatura che distribuisce uniformemente la pressione e stringhe spesse a sezione piatta per combinare eleganza e praticità.
Nike Air Zoom Pegasus 39 sono scarpe piuttosto versatili pensate per l’uso quotidiano e non necessariamente solo per il running. Può rappresentare una valida scelta qualora si preveda l’impiego per corse all’aperto non di lunga distanza oppure allenamenti in palestra, nonché effettuare camminate o altre attività fisiche. Secondo la mia opinione, è un modello inadatto a chi ha una pianta del piede larga e anche poco indicato per utilizzi con alte temperature vista la scarsa traspirazione ed effettuare corse veloci alla ricerca della massima prestazione.
Mizuno Wave Rider 25
Pro
- Adatte per pronatori
- Peso leggero
- Efficace ammortizzazione
- Buona traspirazione
- Suola resistente
- Utilizzo di materiale riciclato
Contro
- Prezzo alto
- Drop eccessivo
Mizuno Wave Rider 25 è una scarpa da running dal design piuttosto classico. Un modello dalla buona stabilità, peso leggero di soli 269 grammi e progettato per l’allenamento quotidiano di corridori con appoggio neutro del piede o leggera pronazione, nonché tendenza ad atterrare sui talloni.
Intersuola e tomaia offrono piacevoli e costanti sensazioni durante tutta la corsa, assicurando anche una notevole traspirazione grazie al sottile tessuto mesh con numerosi fori. Sottolineo la scelta dell’azienda giapponese di impiegare solo materiali riciclati, avendo un occhio di riguardo alla tutela ambientale.
Passando alle prestazioni, le scarpe sono piuttosto avvolgenti pur offrendo lo spazio necessario per accogliere piedi con pianta larga. Nel complesso sono calzature confortevoli quanto basta per affrontare corse di media distanza. Comunque non si tratta di un modello particolarmente reattivo e adatto a gare o allenamenti veloci.
Lo stack davvero importante pari a 38,4 millimetri è un dato da tenere ben presente e potrebbe risultare incompatibile con il proprio stile di corsa. Oltretutto il drop molto accentuato avrebbe dovuto prevedere un appoggio leggermente più ampio dei 111,3 millimetri dell’avampiede e 89,5 millimetri del tallone.
Altri utili particolari riguardano la presenza di una soletta removibile di 5,5 millimetri per incrementare il comfort, linguetta a soffietto spessa 7,8 millimetri con adeguata imbottitura e suola da 4,4 millimetri con gomma piuttosto dura per garantire una lunga durata, nonché scanalature per aggredire anche percorsi sterrati.
Le scarpe da running Mizuno Wave Rider 25 rappresentano una scelta consigliata per principianti che si stanno avvicinando alla corsa. Una valida soluzione anche per corridori che hanno l’abitudine di atterrare sul tallone, potendo contare sul tacco molto spesso che ammortizza efficacemente l’impatto. Il maggior limite di questo modello è, secondo la mia opinione, il prezzo un po’ troppo alto per la qualità offerta e se confrontato con modelli concorrenti di pari caratteristiche.
Saucony Ride 15
Pro
- Suola e intersuola di buona qualità
- Confortevoli sia durante corse brevi che lunghe distanze
- Rapida dissipazione di calore e sudore
- Adatte per piedi con piante larghe
Contro
- Qualche problema di slittamento sul tallone
- Lacci lisci che richiedono un doppio nodo
- La reattività potrebbe essere migliore
- Sensazione di rigidità sotto i piedi
Saucony Ride 15 è una scarpa da running adatta per corridori neutri e alla ricerca di buone prestazioni sia durante corse brevi che lunghe distanze. L’intersuola con tecnologia PWRRUN offre una buona ammortizzazione, tuttavia lascia una certa sensazione di rigidità sotto il piede e potrebbe avere un maggior rimbalzo. Comunque, secondo la mia opinione, lo strato in schiuma assicura sufficiente morbidezza e flessibilità, senza risultare elastico in modo eccessivo e offrendo un supporto apprezzato dalla maggior parte dei runner.
Altro aspetto da sottolineare è l’ampio spazio a disposizione nella punta per alloggiare comodamente anche un avampiede con pianta larga. Tale particolare potrebbe, invece, dare qualche problema con piedi molto stretti. Il peso di 255 grammi di ogni scarpa poco si avverte durante la corsa, anzi sembra di indossare un modello decisamente più leggero.
La suola è realizzata con gomma di buona durezza per limitare il consumo e garantire un lunga durata. Il design di scanalature e tasselli assicura una presa ottimale su ogni tipo di terreno e in qualsiasi condizione. Anche la traspirazione la possiamo inserire tra i vantaggi e sfrutta la tomaia sottile con tessuto forato, allo scopo di dissipare più rapidamente calore e sudore. La linguetta con soffietti in mesh tecnico avvolge bene il piede e offre un’imbottitura con spessore di 8,4 millimetri. Ho poco gradito i lacci troppo lisci che si allentano con una certa facilità e costringono ad effettuare due nodi.
Saucony Ride 15 è un modello molto versatile che bene si adatta a corse di ogni distanza, offrendo una comoda vestibilità e lasciando le stesse buone sensazioni dal primo all’ultimo chilometro. Secondo la mia opinione, sono scarpe da running che non deludono le aspettative di chi si allena quotidianamente con grande intensità, ma anche di coloro che affrontano attività più tranquille. Non è invece una scelta che consiglio a corridori alla ricerca di un supporto molto morbido e desiderano sentire sotto i piedi un notevole rimbalzo.
Adidas Galaxy 5
Pro
- Prezzo basso
- Peso piuttosto leggero
- Intersuola con efficace ammortizzazione
- Buona traspirazione
Contro
- Slittamento del tallone
- Adatte solo per corse di breve distanza e allenamenti poco intesi
Adidas Galaxy 5 rientra nei modelli più economici presenti nel listino delle scarpe da running proposte dall’azienda tedesca. Si tratta di un modello caratterizzato da uno stile alquanto semplice e senza utilizzo di materiali avanzati o sofisticate tecnologie al fine di aumentare le prestazioni.
I punti di forza sono, secondo la mia opinione, l’elevata versatilità unita ad un prezzo molto economico. Infatti, sono scarpe dal costo accessibile a tutte le tasche e da indossare anche ogni giorno al lavoro o nel tempo libero.
Rappresentato una buona soluzione per allenarsi in palestra, correre sul tapis roulant, effettuare corse all’aperto di breve distanza oppure lunghe passeggiate. Sicuramente non è un modello progettato per runner di un certo livello che cercano calzature con determinate caratteristiche tecniche e il comfort necessario per affrontare gare e allenamenti impegnativi.
Adidas Galaxy 5 sono scarpe da running dal peso piuttosto leggero, con buona circolazione d’aria grazie alla tomaia traforata e con un’apprezzabile vestibilità. L’ammortizzazione offre una piacevole sensazione di morbidezza sotto il piede e l’ampia base di appoggio permette di distribuire uniformemente la pressione durante l’impatto con il terreno.
I principali punti deboli sono qualche slittamento di troppo del tallone e una qualità costruttiva complessiva che poco si presta ad allenamenti quotidiani e usi molto intensi. In conclusione, è un modello adatto a principianti, corridori con appoggio neutro senza grandi pretese e per coloro che desiderano indossare scarpe confortevoli durante una passeggiata.
Hoka One One Clifton 8
Pro
- Peso piuttosto leggero
- Molto confortevoli
- Buona aderenza
- Suola di lunga durata
- Permette una corsa molto fluida
Contro
- Linguetta troppo spessa
- Non adatte per corse veloci
- Traspirazione poco efficace con alte temperature
Il punto di forza di queste scarpe da running HOKA Clifton 8 è l’estrema comodità, richiedendo solo un po’ di rodaggio per ottenere le massime performance. Il piede viene accolto, avvolto e mantenuto stabile, assicurando movimenti molto fluidi durante la corsa.
Un modello adatto anche a piante larghe, mettendo a disposizione un ampio spazio per le dita. Tuttavia, tale aspetto porta come conseguenza un aumento del volume che potrebbe risultare un problema con piedi stretti.
Come anticipato, il motivo principale per acquistare queste scarpe è il notevole comfort. Il merito va attribuito all’intersuola con spessore di 33,7 millimetri sotto i talloni e soletta da 5 millimetri che incrementa la sensazione di morbidezza. Il tutto senza perdere elasticità ed effetto rimbalzo, ovvero qualità che già identificavano la versione 7. Anche la tomaia non è certo da meno in quanto a comodità grazie all’abbondante imbottitura. Devo però sottolineare come tale caratteristica compromette la traspirazione e scalda i piedi in estate o con alte temperature.
La stabilità durante corsa e camminata è garantita da un appoggio molto largo su avampiede (115,5 millimetri) e tallone (96,1 millimetri). Considerando la comodità e le dimensioni dell’intersuola, stupisce il peso di soli 256 grammi. Certo non è un valore paragonabile a modelli super prestazionali da gara, ma rimane un dato alquanto positivo.
Il battistrada è realizzato con gomma piuttosto dura, il che riduce il consumo e consente di percorrere fino a 600 km al netto delle diverse abitudini di corsa. Anche per quanto riguarda l’aderenza non ci sono problemi da evidenziare e assicura un buon grip un po’ in tutte le condizioni. Passando alla linguetta, presenta il solito sistema standard di Hoka a semi soffietto. Una soluzione tecnica che fornisce un ottimo supporto sulla parte superiore del piede e su tutta la zona centrale. Trovo difficile comprendere la scelta costruttiva della linguetta spessa ben 10,8 millimetri, contro i 5,5 millimetri della media. Ciò rende abbastanza complicato stringere i lacci molto stretti, anche se non è poi un’azione indispensabile trattandosi di scarpe per corse tranquille e senza ricerca della massima prestazione.
Ultimi particolari degni di nota riguardano il mantenimento di una buona flessibilità della schiuma dell’intersuola anche con temperature rigide e presenza di elementi riflettenti su entrambi i lati della punta e sul retro del tallone per aumentare la visibilità in condizioni di scarsa luce o di notte.
Secondo la mia opinione, HOKA Clifton 8 è un modello adatto a chi sta cercando una scarpa da running molto confortevole, stabile e con un morbido supporto. Una scelta che consiglio per corse lente anche di lunga distanza e sessioni di recupero, mentre non è la soluzione indicata per effettuare allenamenti veloci a ritmi alti.
Under Armour Flow Velociti Wind 2
Pro
- Adatte per allenamenti veloci e lunghe distanze
- Peso leggero
- Elevata ammortizzazione
- Soddisfacente tenuta anche su superfici bagnate e ghiaia
- Stabilità durante la corsa
- Efficace dissipazione di calore e sudore
Contro
- Reattività da migliorare
- Sistema di allacciatura poco adatto per un avampiede alto
Under Armour Flow Velociti Wind 2 sono scarpe da corsa realizzate con suola e intersuola in un unico blocco e destinate a corridori già con una certa esperienza e alla ricerca di alte prestazioni. Come consuetudine dell’azienda americana, anche queste calzature offrono uno stile originale e un design accattivante, con possibilità di scegliere 5 diverse colorazioni.
Iniziamo l’analisi partendo da uno degli aspetti più positivi, vale a dire il peso leggero che raggiunge sulla bilancia solo 235 grammi. Di conseguenza sono scarpe pensate per venire incontro alle esigenze di atleti che desiderano migliorare le proprie performance attraverso allenamenti ad alti ritmi e percorrendo anche lunghe distanze. Devo comunque sottolineare come la reattività non è da annoverare tra le principali qualità. Il motivo è lo stack molto ridotto che limita l’effetto rimbalzo, quindi cercando tale caratteristica è opportuno orientarsi verso altri modelli.
Altro aspetto da tenere in considerazione riguarda il sistema di allacciatura. Da una parte consente di stringere accuratamente i lacci tenendo il piede ben stabile, ma dall’altra crea una certa tensione nella zona superiore del piede. Pertanto potrebbe risultare fastidioso per chi presenta un avampiede piuttosto alto o il secondo dito particolarmente lungo.
La tomaia molto sottile con struttura Warp e il tessuto mesch elasticizzato a rete favoriscono flessibilità e traspirazione. La dissipazione del calore avviene molto rapidamente, così da lasciare i piedi asciutti anche con temperature alte. Passando alla suola, il battistrada in gomma assicura un’elevata aderenza sulla maggior parte delle superfici. Ciò significa poter affrontare percorsi con asfalto bagnato senza particolari problemi e mantenere un soddisfacente grip anche su sentieri sterrati e ghiaia.
Secondo la mia opinione, Under Armour Flow Velociti Wind sono scarpe in grado di garantire un’adeguata ammortizzazione grazie alla tecnologia Flow Cushioning System e un piacevole comfort anche su lunghe distanze. Un modello studiato per corridori neutri o pronatori, nonché particolarmente indicato per allenamenti veloci e corse con temperature elevate visto il peso leggero e l’efficace traspirazione.
Come scegliere una scarpa running ammortizzata
Se vi state chiedendo cosa sono le scarpe super ammortizzate, classificate con il codice A3, ecco una guida che vi offrirà alcune informazioni utili. Le scarpe con massimo ammortizzamento A3 o “massimaliste” sono molto popolari e molte aziende offrono almeno un modello con queste caratteristiche.
Alcuni di questi modelli sono già disponibili per l’acquisto e molti altri saranno disponibili nei prossimi tempi. Ecco alcune informazioni a proposito di questa tendenza e dei benefici che le scarpe ammortizzate possono offrirvi. Per maggiori informazioni leggi anche l’articolo dedicato alla classificazione delle scarpe da running.
Cosa significa massimo ammortizzamento?
I francesi Nicolas Mermoud e Jean-Luc Diard, entrambi corridori di montagna di lungo corso ed ex dipendenti dell’azienda di scarpe Salomon, hanno dato vita a Hoka One One basandosi sui design di grandi dimensioni implementati in alcuni sci, mountain bike, racchette da tennis e biciclette da usare sulla neve.
Per ciascuna di queste applicazioni, l’idea è quella di avere una superficie più ampia in grado di migliorare le prestazioni. Il discorso è simile per le scarpe running massimaliste o con alta ammortizzazione, ma la maggiore ammortizzazione è solo uno degli aspetti. Le caratteristiche delle scarpe A3 comprendono anche un’intersuola dinamica in foam e design particolarmente moderni.
La super ammortizzazione è utile o è solo una moda?
Così come la scarpe minimaliste, anche le scarpe a massimo ammortizzamento non sono indicate per tutti. Proprio come con qualsiasi scarpa da corsa, dovrete trovare una scarpa che si adatti al vostro piede e sia indicata per la vostra andatura e il tipo di corsa. L’alta ammortizzazione è soltanto una delle opzioni. Alcuni corridori apprezzano questo tipo di scarpe e altri no.
Per chi sono indicate le scarpe ultra ammortizzate?
Le scarpe a massimo ammortizzamento sono diffuse soprattutto nelle gare ultrarunning. Una stima conservativa relativa ad alcune delle gare ultrarunning più importanti suggerisce che il 40 – 60% dei corridori indossassero delle scarpe A3.
Il motivo è da ricercarsi nel fatto che un’ammortizzazione elevata può essere d’aiuto soprattutto durante le gare che durano molte ore. Questo principio vale anche per le maratone e il triathlon.
Ci sono studi scientifici che confermano le qualità di queste scarpe?
Non sembra ci siano studi indipendenti sui benefici offerti dalle scarpe A3. Diversi produttori di scarpe hanno condotto le proprie ricerce nell’ambito dello sviluppo dei diversi modelli (coinvolgendo anche degli esperti di biomeccanica) ma, ovviamente, quegli studi supportano il prodotto realizzato dall’azienda.
Le scarpe ammortizzate sono il contrario delle scarpe minimaliste?
Sì e no. Sicuramente il fatto che siano particolarmente alte e lontane da terra offre la sensazione opposta delle scarpe minimaliste, che danno la sensazione di correre a piedi nudi.
Tuttavia, le scarpe massimaliste non sono state progettate semplicemente perché abbiano un design “eccessivo”. In realtà, molte scarpe ad alta ammortizazione hanno attinto dai design minimalisti, ad esempio utilizzando materiali leggeri, evitando materiali in eccesso e utilizzando un drop tallone avampiede moderato (da 0 a 8 mm).
Quante aziende producono scarpe A3?
Dipende dalla definizione di alta ammortizzazione. Proprio come per le scarpe minimaliste, i parametri sono un po’ arbitrari. In generale, diverse marche offrono almeno un modello massimalista: Hoka One One, Brooks, Skechers, Puma, Pearl Izumi, Vasque, New Balance, ASICS e Altra.
La schiuma Adidas Boost (che ha debuttato la scorsa primavera) presenta alcune qualità di nuova generazione, anche se è stata utilizzata in una vasta gamma di scarpe da corsa, dalla Adizero Adios Boost alle scarpe da corsa massimaliste Boost 2.
Anche la Road M2 di Pearl Izumi e la Scott eRide AeroFoam Trainer 2 offrono un’ammortizzazione elevata, pur essendo molto più leggere rispetto a modelli simili. Anche la Nike Lunar Eclipse 4 può essere considerata una scarpa massimalista, per via della sua intersuola spessa e della sua piattaforma stabilizzante.
Le scarpe A3 risultano instabili, dal momento che i piedi sono così lontani dal terreno?
Alcune sì, ma non tutte. La ragione principale è il profilo ampio della scarpa. La maggior parte delle scarpe A3 sono dal 20 al 30% più spesse rispetto alle scarpe running tradizionali, e la superficie più ampia a contatto con il terreno aggiunge stabilità. Tuttavia, alcune scarpe da corsa massimaliste mancano di sostegno laterale, e questo può causare una riduzione del sostegno su terreni instabili.
Le scarpe A3 riducono l’interazione propriocettiva tra il piede e il suolo? Questo peggiora la performance?
Sì, sicuramente le scarpe A3 fanno in modo che “sentiate” meno il terreno. Alcuni corridori lo trovano un compromesso accettabile in cambio della migliore ammortizzazione. Per quanto riguarda l’efficienza, sicuramente l’ipotesi di una sua riduzione è sensata, anche se il peso relativamente leggero sembra compensare la larghezza della scarpa.
Tuttavia, per gli ultrarunner sacrificare un po’ di efficienza può essere un compromesso accettabile in cambio del comfort di lunga durata e di un minore affaticamento muscolare dopo molti chilometri di corsa.
Le scarpe con massimo ammortizzamento sono tutte uguali?
Assolutamente no. In realtà, ogni modello che abbiamo testato è diverso dagli altri. Alcuni sono molto morbidi, alcuni elastici e resistenti, mentre altri sono molto più rigidi. Alcuni sono abbastanza leggeri, altri sono pesanti. Alcune sono scarpe neutre, altre offrono una stabilità notevole.
Qual è il modo migliore per scegliere la scarpa A3 giusta?
Se volete provare le scarpe A3, la cosa migliore da fare è andare in un negozio e indossarne alcune, per vedere che sensazione vi danno. Le scarpe che offrono un’ammortizzazione elevata danno una sensazione diversa rispetto alle scarpe da corsa tradizionali.
Come con qualsiasi scarpa, dovrete tenere in considerazione diversi fattori: la forma, la vestibilità, la performance, il prezzo e come quel particolare modello si inserisce nella vostra collezione di scarpe. Proprio come con qualsiasi altra scarpa, non è consigliabile indossare una scarpa massimalista per ogni allenamento o tutti i giorni.
Perché alcune persone amano le scarpe A3 e altre no?
Gli aspetti preferiti di chi ama le scarpe A3 comprendono l’ammortizzazione elevata, la riduzione della stanchezza delle gambe quando si corrono lunghe distanze e i tempi di recupero più brevi.
Inoltre, alcune persone pensano che l’elevata quantità di schiuma aiuti a rallentare la frequenza di pronazione. Chi non ama le scarpe massimaliste le ritiene troppo pesanti, scomode o costose.
Ci sono corridori famosi che si allenano con scarpe A3?
Si. Leo Manzano, argento olimpico nel 2012 nei 1500 metri, si allena utilizzando scarpe ad alta ammortizzazione. Anche l’ex mezzofondista Nicole Schappert ha scelto di utilizzare scarpe A3 per correre su lunghe distanze. Il marchio Hokas è stato scelto anche da Mike Rutt, che ha aiutato la sua squadra a superare il precedente record mondiale nella staffetta 4 × 800 metri.
Se sei un runner che si dedica anche alle gare ti consiglio di cliccare sull’articolo qui in alto per scegliere le scarpe più adatte a te.