Migliori Scarpe Running

Le migliori scarpe running A3 selezionate per capacità di ammortizzamento, peso e materiali. Oltre a classifica e recensioni trovi anche la guida a come sceglierle.

Classifica e recensioni delle migliori scarpe running

Una piccola premessa, mi chiamo Andrea Pilotti e grazie a corsa e camminata veloce ho perso quasi 50kg, da allora ho ritrovato il benessere e non ho più smesso di fare di muovermi.

Le scarpe da corsa che vi propongo in queste recensioni sono calzature sportive a massima ammortizzazione di tipo neutro indicate per la maggior parte dei podisti amatoriali che si allenano quotidianamente su strada asfaltata.

Brooks Ghost 15

La Brooks Ghost 15 emerge come una calzatura da jogging estremamente versatile e durevole, adatta a ritmi variabili e distanze differenti. Dimostra la sua efficacia in passi tranquilli, moderati e anche nelle sessioni di corsa più intense, nonostante non sia l’opzione più indicata per accelerazioni improvvise.

Da sempre un fidato alleato nelle sessioni di jogging quotidiane, la Ghost si riafferma come un’ottima opzione per la maggior parte degli allenamenti dei runner. Il modello quindicesimo conferma queste aspettative, evidenziando una robustezza notevole che sembra assicurare una vita utile prolungata.

Per i neofiti del running, la Ghost 15 potrebbe essere un’eccellente base di partenza per le prime competizioni. Per i runner più consumati, potrebbe essere un’opzione perfetta per la preparazione alle gare ufficiali. La Ghost 15 è una scarpa con un campo d’applicazione praticamente infinito, purché utilizzata nel modo corretto.

Nel corso dei miei allenamenti con la Ghost 15, ho rilevato una sorprendente fluidità e comfort. Inizialmente, l’ammortizzazione mi è apparsa più soffice rispetto al modello antecedente, ma dopo qualche tempo la sensazione di eccessiva morbidezza si è attenuata, rendendola molto simile alla Ghost 14. Nonostante il drop di 12 mm superiore alla media, ritengo la scarpa ideale per le corse rilassate.

La Ghost 15 si fa notare per la sua ammortizzazione protettiva e per una suola di primo piano, che offre una presa sicura anche su superfici umide e scivolose.

Il miglioramento più significativo della Ghost 15 rispetto al modello antecedente è l’introduzione della nuova intersuola DNA Loft v2. La sofficità e il comfort rimangono inalterati, ma con un ritorno di energia più immediato che arricchisce l’esperienza di corsa in generale.

La parte superiore presenta un progresso nel design, con un volume ridotto che fissa efficacemente il piede, assicurando comfort e protezione. La Ghost 15 mantiene l’eredità delle versioni antecedenti, con una parte superiore in mesh tecnico che assicura traspirabilità, supporto e comodità.

La suola robusta in gomma garantisce aderenza e trazione sul terreno, in qualsiasi condizione meteorologica. L’implementazione della schiuma DNA Loft v2, una variante più leggera della schiuma DNA Loft del modello antecedente, rappresenta l’aggiornamento più rilevante della Ghost 15. Questa schiuma offre un’ammortizzazione morbida e leggera, che risulta estremamente protettiva e confortevole.

La Ghost 15 avvolge il piede in un caldo abbraccio, con una parte superiore realizzata in materiale air mesh ingegnerizzato che mantiene i piedi asciutti e freschi. La tecnologia 3D Fit Print di Brooks applica una struttura ingegnerizzata alla parte esterna della parte superiore, per un’esperienza di corsa ancora più fluida e sicura.

In sintesi, la Brooks Ghost 15 è una scarpa affidabile e versatile, adatta a una vasta gamma di runner e a distanze variabili. Unico inconveniente minore, la parte anteriore ha evidenziato qualche segno di usura, che potrebbe non essere visibile su una gomma piena più tradizionale. Nonostante tutto, rimane un’opzione di primo piano per tutti i runner.

Asics Gel Nimbus 25

Asics Nimbus 25 – Probabilmente molti di noi hanno familiarità con le Nimbus e conservano ancora l’immagine di come apparivano precedentemente. Ebbene, è giunto il momento di dimenticare tali ricordi (almeno in termini di aspetto) e di abbracciare una nuova era. Ora tutto sembra decisamente più aggiornato.

Quale sarà l’aspetto che ti conquisterà di queste scarpe? Indubbiamente, il comfort! Non appena le metti ai piedi, dal tuo primo passo, non potrai fare a meno di notare la sensazione di “passeggiare su un soffice cuscino d’aria” offerta dalla generosa intersuola in schiuma FF Blast, proprietà di Asics.

Questo modello ha un peso di circa 290 grammi per una taglia 9 USA. Non è proprio un peso piuma, ma è giustificato dalla costruzione ultra ammortizzata e dalla voluminosa intersuola. Non è il peso ideale per una scarpa “da corsa”, ma diventa trascurabile se usata per una corsa di recupero tranquilla.

Con il modello Nimbus 25, Asics ha introdotto un’ampia gamma di 11 colorazioni differenti, che variano dai tradizionali abbinamenti del brand a quelli più coraggiosi e brillanti, e devo dire che tutti esprimono un design molto moderno e si distaccano notevolmente dai colori delle versioni passate.

La suola è sempre stata il vero gioiello di queste scarpe. Apprezzata sin dalle prime edizioni dai corridori in cerca di un modello “affidabile” e “sicuro”, con un sostegno confortevole, un’ammortizzazione sempre pronta e un comfort che farebbe invidia alle scarpe casual. Ma con questo modello, Asics ha inserito un elemento speciale!

Nella Nimbus 25, il brand ha saputo bilanciare la persistente sensazione di “pantofole” unendo con maestria la leggerissima schiuma FF Blast con i pod di Pure Gel situati nelle zone di maggiore stress, creando così una scarpa confortevole e allo stesso tempo leggera.

Il contatto con il suolo, come per tutte le scarpe da corsa di concezione attuale, è solo parziale. Due zone nell’area dell’avampiede e una nell’area del tallone, realizzate in gomma AHAR+ ad alta densità e usura molto resistente, sono state progettate per garantirti una corsa confortevole, sicura, ma anche per lunghe distanze.

La tomaia è realizzata in mesh tecnico con inserti in TPU nella zona laterale per impedire la torsione del piede durante i cambi di direzione. È inoltre degno di nota il supporto al tallone in materiale rigido e plastico che mantiene saldamente la parte posteriore del piede, permettendo una spinta efficace.

Durante l’allacciatura, è impossibile non lodare i comodissimi occhielli di guida per i lacci, perfettamente posizionati e funzionali. Ti consentiranno di stringere correttamente tutta l’area del collo del piede senza alcun sforzo.

La Nimbus ha sempre generato opinioni contrastanti. Come tutte le leggende, raggiunge il successo grazie a un pregio ma inevitabilmente porta con sé anche dei difetti.

Il pregio risiede nella sicurezza di correre con una calzata familiare, di percorrere lunghe distanze e di farlo in un abbraccio di comfort.

Il difetto è la difficoltà di sfruttare la scarpa durante gli sprint, le ripetizioni rapide o, peggio ancora, nelle competizioni, se stai cercando di battere il tuo record personale. Se sei un corridore esperto, sentirai già dai primi chilometri lo sforzo nel far muovere una scarpa come questa a ritmi sostenuti.

Brooks Adrenaline GTS 23

Brooks Adrenaline Gts 23 per uomo emerge come una scelta forte nel campo delle scarpe da corsa, progettata con un sostegno olistico che assicura un equilibrio perfetto tra sicurezza e comfort. La scarpa, nel suo percorso evolutivo, ha mantenuto un focus costante sulla cima del suo segmento. Con questa ultima versione, entrambi i principali componenti – la tomaia e l’intersuola – hanno beneficiato di significative migliorie, portando a una consistente elevazione del livello di morbidezza.

La tomaia della scarpa, fabbricata in mesh di nylon senza cuciture, garantisce comfort e freschezza durante l’uso. Lo spazio generoso dedicato alle dita e la punta arrotondata assicurano un’adattabilità ideale. L’adozione della tecnologia 3D FIT PRINT ha permesso un incremento del comfort, ottenuto attraverso l’abile bilanciamento tra la tenuta del piede e la necessaria elasticità del tessuto.

Inoltre, la linguetta, progettata per seguire il contorno del piede e dotata di imbottitura, amplifica il comfort durante l’uso. Il tallone, dal canto suo, dispone di una protezione avvolgente per il tendine, arricchita con un’imbottitura adeguata per accogliere bene il calcagno e l’inizio del tendine.

L’intersuola della Adrenaline Gts 23 è composta dal materiale DNA LOFT V2, garantendo un’elevata protezione, morbidezza e resistenza all’usura, con un appoggio più soft, ma stabile. In termini di ammortizzazione, Brooks ha introdotto in questo modello un sistema basato sull’uso combinato della mescola DNA LOFT e del sottopiede di calzata morbida e confortevole.

Sul fronte del battistrada, la Brooks Adrenaline Gts 23 offre uno in gomma anti-abrasione. Le sue principali peculiarità includono la presenza di tasselli di medio spessore e le linee di flessione, che consentono un movimento fluido e naturale.

Pesa 278 grammi e presenta un drop di 12 mm, rendendola un’ottima scelta per le corse su asfalto o su sterrato. La Brooks Adrenaline Gts 23 si rivela una gioia per il piede, offrendo comodità, morbidezza e un’ammortizzazione efficace durante la corsa. È la scelta prediletta per coloro che sono alla ricerca di una scarpa da allenamento adatta per corse di lunga distanza e che richiedono al contempo un supporto plantare per diminuire la pronazione e aumentare la stabilità.

Per chi predilige la camminata, l’Adrenaline si dimostra un eccellente compagno di viaggio. Fornisce supporto, ammortizzazione e comfort, rendendola adatta sia per le passeggiate quotidiane che per l’uso giornaliero. L’asfalto e le strade sterrate risultano essere il terreno più congeniale per questa calzatura sportiva.

Mizuno Wave Ultima 14

La Mizuno Wave Ultima 14 si posiziona con fiducia nel panorama delle calzature da corsa di medio livello, fornendo un supporto neutro a corridori di entrambi i sessi. Questo modello sportivo sfoggia un’intersuola voluminosa, con 28,5mm all’avampiede e 40,5mm sul tallone, e un drop costante di 12mm. Si contraddistingue per la diversa pesatura in relazione al sesso, 300g per il modello maschile e 253g per quello femminile.

L’elemento centrale dell’Ultima è l’intersuola, che unisce armoniosamente due varietà di schiuma sotto il tallone, una piastra in Pebax rispettosa dell’ambiente e un soletta premium estraibile. Mizuno ha deciso di incorporare nella sua Ultima il rinomato Wave, abbinandolo alle sue due schiume di punta: la U4icX, che si estende per tutta la lunghezza, e la nuova Mizuno Enerzy, posizionata sotto la piastra ondulata nel cuneo del tallone.

Mizuno Enerzy e U4icX sono schiume estremamente flessibili prodotte da E.V.A. avanzato (etile, vinile, acetato, innalzato con gas inerti). Questi composti vantano una leggerezza e una risposta superiori rispetto alla gomma convenzionale. Grazie a questa combinazione di materiali, l’intersuola riesce a mitigare l’impatto dei passi e a restituire l’energia elastica nel momento della spinta.

La suola della Ultima 14, realizzata in gomma X10, sfrutta la tecnologia SmoothRide per assicurare aderenza e una transizione dolce dall’appoggio del tallone a quello della punta. Ampie incisioni trasversali e una scanalatura longitudinale conferiscono ulteriore elasticità e stabilità alla suola e all’intersuola. Queste incisioni consentono all’intersuola di adeguarsi ai movimenti naturali del piede durante la corsa, garantendo una transizione armoniosa.

Esaminando il design della suola, si osserva un modello variegato con scanalature consistenti che, grazie a diverse linee di flessione, garantiscono un’aderenza efficace sia sull’asfalto che sulle strade sterrate ben tracciate.

La tomaia, fabbricata con tessuti di diverse texture e inserti, offre un comfort senza rivali grazie alla sua forma senza cuciture. Gli inserti termoplastici nella zona laterale garantiscono stabilità e un calzare preciso, mentre l’avampiede offre un ampio spazio per le dita dei piedi.

Il tessuto a maglia larga della tomaia garantisce traspirabilità e comfort, aderendo perfettamente al piede, mentre la linguetta coprilacci, realizzata con materiali riciclati, rimane saldamente attaccata alla tomaia. Il tessuto tecnico a rete contribuisce a mantenere i piedi asciutti e freschi più a lungo, aspetto particolarmente apprezzato durante corse lunghe o in periodi di caldo intenso.

La Wave Ultima 14 è particolarmente consigliata per i corridori con appoggio neutro o in inversione, risultando ideale per chi ha un arco plantare normale o alto. Questa scarpa assicura una corsa bilanciata e fluida grazie al suo sistema di ammortizzazione neutro, alle schiume in gomma Mizuno Enerzy e U4icX, e alla piastra in Pebax a onde parallele. Durante la corsa, questi elementi forniscono supporto, assorbono l’impatto e restituiscono energia propulsiva al runner.

Asics Gel Cumulus 25

L’aggiornamento delle Asics Gel Cumulus 25 riflette un perfezionamento del modello originale. Queste calzature da jogging sono ideali per il training giornaliero, offrendo un equilibrio tra comfort, assorbimento degli urti e performance. Sono state specificamente ideate per i runner con un’appoggio neutro o supinatorio, che prediligono i percorsi asfaltati o terreni sterrati compatti.

Nonostante il peso di queste scarpe sia ben al di sotto dei 300 grammi, la loro struttura robusta è in grado di resistere a regimi di allenamento rigorosi. Tuttavia, è necessario sottolineare che non si tratta di un modello espressamente destinato alla prestazione.

In confronto alla Cumulus 24, il modello 25 mostra un’evoluzione notevole in termini di forma, adattabilità e materiali, il che si traduce in un prodotto più leggero. Il suo design rinnovato mette in mostra una tomaia più snella e adattabile, forata per garantire la ventilazione e fabbricata con un tessuto elastico leggero derivato da materiali riciclati, fornendo una vestibilità ottimale e una traspirabilità eccellente.

Per quanto riguarda l’intersuola, la schiuma FF Blast+ si fonde con il PureGel, che prende il posto del tradizionale Gel, in un mix che offre una reattività e un’efficienza superiori. Il PureGel, un materiale elastico e morbido, si trova soprattutto nel tallone per smorzare l’urto di ogni passo.

L’Asics Cumulus 25 condivide molte caratteristiche con la Nimbus in termini di comodità e stile, ma si distingue per le sue performance più elevate. L’intersuola della Cumulus 25 è stata totalmente rinnovata con l’aggiunta del Flytefoam Blast Plus, una schiuma più soffice, resistente e reattiva. Anche il Gel è stato rimpiazzato dal PureGel, situato sotto il tallone, che risulta essere più morbido del 65% e fornisce il 4% di energia in più rispetto al Gel precedente.

La tomaia, un elemento peculiare della Gel-Cumulus 25, si adatta perfettamente all’anatomia del piede in movimento. Il sistema di allacciatura classico, insieme a un cinturino che agevola la vestibilità, rende queste scarpe estremamente confortevoli. Anche la zona del malleolo è imbottita per garantire un ulteriore comfort, e il tallone presenta una struttura più bassa e aderente che offre un supporto solido.

La suola di queste scarpe dispone di un battistrada in gomma AHAR+ di Asics, con un design all’avanguardia che offre segmentazioni, flessibilità e ampi spazi. Questo battistrada è più largo del 6% rispetto alla versione precedente e dell’8% rispetto alla media delle scarpe da corsa dello stesso tipo. La linea di guida centrale contribuisce a guidare il piede durante l’appoggio e la spinta, migliorando la dinamicità della scarpa.

Brooks Glycerin 20

Come appassionato di corsa, ho recentemente avuto l’opportunità di testare le Brooks Glycerin 20, la nuova edizione di un modello che continua a rimanere fedele alla sua identità originale. Uno dei suoi punti di forza indiscutibili è la notevole ammortizzazione, che trasforma ogni corsa in un’esperienza piacevole e senza sforzo. Personalmente, le ritengo perfette per gli allenamenti giornalieri, con il loro peso contenuto di 286 grammi e un drop di 10 mm.

Brooks ha saputo reinventare le Glycerin, ampliando sia l’intersuola che la suola per favorire transizioni più agevoli e continue. La tecnologia DNA LOFT v3, arricchita con azoto, migliora ulteriormente l’ammortizzazione, la rende allo stesso tempo reattiva e duratura, senza compromettere il comfort.

La tecnologia DNA rappresenta il cuore dell’ammortizzazione delle scarpe Brooks. Ciò che ne risulta è un mix estremamente morbido, in grado di restituire energia e assicurare una maggiore durata alla scarpa.

La tomaia in Air Mesh ingegnerizzato assicura una calzata sicura e avvolgente. Grazie alla sua morbidezza e traspirabilità, fornisce una stabilità costante durante la corsa. La linguetta, imbottita e sagomata, non interferisce con il comfort, abbracciando la parte superiore del piede. Nonostante non vi siano stati grandi cambiamenti dal punto di vista estetico rispetto alla Glycerin 19, le ho testate in diversi ambienti: asfalto, pista d’atletica, sterrato e addirittura alcuni sentieri di montagna.

Sull’asfalto e sulla pista d’atletica, si sono comportate ottimamente. Questo è anche dovuto alla suola in gomma, più ampia rispetto alle versioni precedenti, che offre una corsa più fluida e una presa solida sul terreno.

Sul terreno sterrato, ho notato qualche piccola incertezza, probabilmente legata alla morbidezza della suola che in tale contesto risultava un po’ instabile. Questo potrebbe essere dovuto alle specificità del tracciato che stavo percorrendo.

Per quanto riguarda i sentieri montani, mi sono sentito piuttosto a mio agio, specialmente nelle salite. Tuttavia, considerando che queste scarpe sono pensate per la corsa su strada, non le consiglierei a coloro che partecipano a gare su terreni accidentati, a meno che non le utilizzino per corse di recupero, a basso ritmo, o per allenamenti su asfalto.

Se sei un runner con passo neutro che accumula molti chilometri su asfalto, le Brooks Glycerin 20 potrebbero fare al caso tuo.

Nike Air Zoom Pegasus 39

L’ultima incarnazione della Nike Air Zoom Pegasus 39 è un prodotto che ho avuto il piacere di mettere alla prova nel corso di diverse sessioni di corsa. Come runner esperto, ho macinato molti chilometri con queste scarpe, sottoponendole a una vasta gamma di situazioni: dal duro lavoro sulla pista, a corse più lunghe e rilassate con uno zaino.

La versatilità della Pegasus 39 è davvero impressionante. Nonostante esistano modelli più adatti per sessioni veloci queste scarpe dimostrano una reattività sorprendente, pronte a rispondere quando è necessario aumentare il ritmo.

Contrariamente alle versioni precedenti con la 39 ho riscontrato un netto miglioramento nella sensazione di ritorno di energia sotto i piedi. Questo potrebbe essere dovuto all’unità Air Zoom extra o al fatto che la Pegasus 39, grazie a componenti più leggeri, risulta più reattiva e decisamente meno pesante.

Uno dei punti di forza di questo modello è l’ottimo comfort: ho corso per oltre dieci chilometri senza che si formassero vesciche o che i miei piedi soffrissero di eccessivo surriscaldamento. Lo scivolamento del tallone, un problema comune in molte scarpe da corsa, non si è presentato con la Pegasus 39, che fornisce un sicuro senso di blocco.

Le caratteristiche tecniche di questo modello includono il peso di 272 grammi, un drop di 10mm e diverse caratteristiche di design che sostengono la sua performance superiore. La nuova tomaia, sebbene più leggera rispetto a quella del suo predecessore, non manca di supporto. Incorpora la tecnologia Flywire e una rete ingegnerizzata resistente, insieme a più imbottiture per il comfort.

In termini di ammortizzazione, la Pegasus 39 continua la tradizione del suo modello precedente, ma con un po’ più di Air Zoom sotto i piedi. Questa caratteristica, unita alla schiuma Nike React, conferisce alla scarpa una reattività notevole e un’ammortizzazione confortevole.

La suola, una combinazione di gomma di carbonio e gomma soffiata, assicura una buona aderenza su diverse superfici, mentre il tallone leggermente svasato facilita una transizione tallone-punta più veloce. La tomaia, più leggera e flessibile rispetto al modello precedente, e la “tecnologia Flywire” forniscono un sostegno superiore.

In conclusione, la Nike Air Zoom Pegasus 39 è un modello da corsa per tutti i giorni che offre una buona dose di reattività e comfort. Tuttavia, se sei alla ricerca di un’esperienza di corsa più coinvolgente e innovativa, potresti trovare l’intersuola Pegasus un po’ obsoleta. Nonostante questo, la sua resistenza e la sua capacità di adattarsi a vari stili e condizioni di corsa ne fanno una scarpa degna di considerazione.

Mizuno Wave Rider 25

Mizuno Wave Rider 25 è una scarpa da running dal design piuttosto classico. Un modello dalla buona stabilità, peso leggero di soli 269 grammi e progettato per l’allenamento quotidiano di corridori con appoggio neutro del piede o leggera pronazione, nonché tendenza ad atterrare sui talloni.

Intersuola e tomaia offrono piacevoli e costanti sensazioni durante tutta la corsa, assicurando anche una notevole traspirazione grazie al sottile tessuto mesh con numerosi fori. Sottolineo la scelta dell’azienda giapponese di impiegare solo materiali riciclati, avendo un occhio di riguardo alla tutela ambientale.

Passando alle prestazioni, le scarpe sono piuttosto avvolgenti pur offrendo lo spazio necessario per accogliere piedi con pianta larga. Nel complesso sono calzature confortevoli quanto basta per affrontare corse di media distanza. Comunque non si tratta di un modello particolarmente reattivo e adatto a gare o allenamenti veloci.

Lo stack davvero importante pari a 38,4 millimetri è un dato da tenere ben presente e potrebbe risultare incompatibile con il proprio stile di corsa. Oltretutto il drop molto accentuato avrebbe dovuto prevedere un appoggio leggermente più ampio dei 111,3 millimetri dell’avampiede e 89,5 millimetri del tallone.

Altri utili particolari riguardano la presenza di una soletta removibile di 5,5 millimetri per incrementare il comfort, linguetta a soffietto spessa 7,8 millimetri con adeguata imbottitura e suola da 4,4 millimetri con gomma piuttosto dura per garantire una lunga durata, nonché scanalature per aggredire anche percorsi sterrati.

Le scarpe da running Mizuno Wave Rider 25 rappresentano una scelta consigliata per principianti che si stanno avvicinando alla corsa. Una valida soluzione anche per corridori che hanno l’abitudine di atterrare sul tallone, potendo contare sul tacco molto spesso che ammortizza efficacemente l’impatto. Il maggior limite di questo modello è, secondo la mia opinione, il prezzo un po’ troppo alto per la qualità offerta e se confrontato con modelli concorrenti di pari caratteristiche.

Saucony Ride 15

Saucony Ride 15 è una scarpa da running adatta per corridori neutri e alla ricerca di buone prestazioni sia durante corse brevi che lunghe distanze. L’intersuola con tecnologia PWRRUN offre una buona ammortizzazione, tuttavia lascia una certa sensazione di rigidità sotto il piede e potrebbe avere un maggior rimbalzo. Comunque, secondo la mia opinione, lo strato in schiuma assicura sufficiente morbidezza e flessibilità, senza risultare elastico in modo eccessivo e offrendo un supporto apprezzato dalla maggior parte dei runner.

Altro aspetto da sottolineare è l’ampio spazio a disposizione nella punta per alloggiare comodamente anche un avampiede con pianta larga. Tale particolare potrebbe, invece, dare qualche problema con piedi molto stretti. Il peso di 255 grammi di ogni scarpa poco si avverte durante la corsa, anzi sembra di indossare un modello decisamente più leggero.

La suola è realizzata con gomma di buona durezza per limitare il consumo e garantire un lunga durata. Il design di scanalature e tasselli assicura una presa ottimale su ogni tipo di terreno e in qualsiasi condizione. Anche la traspirazione la possiamo inserire tra i vantaggi e sfrutta la tomaia sottile con tessuto forato, allo scopo di dissipare più rapidamente calore e sudore. La linguetta con soffietti in mesh tecnico avvolge bene il piede e offre un’imbottitura con spessore di 8,4 millimetri. Ho poco gradito i lacci troppo lisci che si allentano con una certa facilità e costringono ad effettuare due nodi.

Saucony Ride 15 è un modello molto versatile che bene si adatta a corse di ogni distanza, offrendo una comoda vestibilità e lasciando le stesse buone sensazioni dal primo all’ultimo chilometro. Secondo la mia opinione, sono scarpe da running che non deludono le aspettative di chi si allena quotidianamente con grande intensità, ma anche di coloro che affrontano attività più tranquille. Non è invece una scelta che consiglio a corridori alla ricerca di un supporto molto morbido e desiderano sentire sotto i piedi un notevole rimbalzo.

Adidas Galaxy 5

Adidas Galaxy 5 rientra nei modelli più economici presenti nel listino delle scarpe da running proposte dall’azienda tedesca. Si tratta di un modello caratterizzato da uno stile alquanto semplice e senza utilizzo di materiali avanzati o sofisticate tecnologie al fine di aumentare le prestazioni.

I punti di forza sono, secondo la mia opinione, l’elevata versatilità unita ad un prezzo molto economico. Infatti, sono scarpe dal costo accessibile a tutte le tasche e da indossare anche ogni giorno al lavoro o nel tempo libero.

Rappresentato una buona soluzione per allenarsi in palestra, correre sul tapis roulant, effettuare corse all’aperto di breve distanza oppure lunghe passeggiate. Sicuramente non è un modello progettato per runner di un certo livello che cercano calzature con determinate caratteristiche tecniche e il comfort necessario per affrontare gare e allenamenti impegnativi.

Adidas Galaxy 5 sono scarpe da running dal peso piuttosto leggero, con buona circolazione d’aria grazie alla tomaia traforata e con un’apprezzabile vestibilità. L’ammortizzazione offre una piacevole sensazione di morbidezza sotto il piede e l’ampia base di appoggio permette di distribuire uniformemente la pressione durante l’impatto con il terreno.

I principali punti deboli sono qualche slittamento di troppo del tallone e una qualità costruttiva complessiva che poco si presta ad allenamenti quotidiani e usi molto intensi. In conclusione, è un modello adatto a principianti, corridori con appoggio neutro senza grandi pretese e per coloro che desiderano indossare scarpe confortevoli durante una passeggiata.

Hoka One One Clifton 8

Il punto di forza di queste scarpe da running HOKA Clifton 8 è l’estrema comodità, richiedendo solo un po’ di rodaggio per ottenere le massime performance. Il piede viene accolto, avvolto e mantenuto stabile, assicurando movimenti molto fluidi durante la corsa.

Un modello adatto anche a piante larghe, mettendo a disposizione un ampio spazio per le dita. Tuttavia, tale aspetto porta come conseguenza un aumento del volume che potrebbe risultare un problema con piedi stretti.

Come anticipato, il motivo principale per acquistare queste scarpe è il notevole comfort. Il merito va attribuito all’intersuola con spessore di 33,7 millimetri sotto i talloni e soletta da 5 millimetri che incrementa la sensazione di morbidezza. Il tutto senza perdere elasticità ed effetto rimbalzo, ovvero qualità che già identificavano la versione 7. Anche la tomaia non è certo da meno in quanto a comodità grazie all’abbondante imbottitura. Devo però sottolineare come tale caratteristica compromette la traspirazione e scalda i piedi in estate o con alte temperature.

La stabilità durante corsa e camminata è garantita da un appoggio molto largo su avampiede (115,5 millimetri) e tallone (96,1 millimetri). Considerando la comodità e le dimensioni dell’intersuola, stupisce il peso di soli 256 grammi. Certo non è un valore paragonabile a modelli super prestazionali da gara, ma rimane un dato alquanto positivo.

Il battistrada è realizzato con gomma piuttosto dura, il che riduce il consumo e consente di percorrere fino a 600 km al netto delle diverse abitudini di corsa. Anche per quanto riguarda l’aderenza non ci sono problemi da evidenziare e assicura un buon grip un po’ in tutte le condizioni. Passando alla linguetta, presenta il solito sistema standard di Hoka a semi soffietto. Una soluzione tecnica che fornisce un ottimo supporto sulla parte superiore del piede e su tutta la zona centrale. Trovo difficile comprendere la scelta costruttiva della linguetta spessa ben 10,8 millimetri, contro i 5,5 millimetri della media. Ciò rende abbastanza complicato stringere i lacci molto stretti, anche se non è poi un’azione indispensabile trattandosi di scarpe per corse tranquille e senza ricerca della massima prestazione.

Ultimi particolari degni di nota riguardano il mantenimento di una buona flessibilità della schiuma dell’intersuola anche con temperature rigide e presenza di elementi riflettenti su entrambi i lati della punta e sul retro del tallone per aumentare la visibilità in condizioni di scarsa luce o di notte.

Secondo la mia opinione, HOKA Clifton 8 è un modello adatto a chi sta cercando una scarpa da running molto confortevole, stabile e con un morbido supporto. Una scelta che consiglio per corse lente anche di lunga distanza e sessioni di recupero, mentre non è la soluzione indicata per effettuare allenamenti veloci a ritmi alti.

Come scegliere una scarpa running ammortizzata

migliori scarpe running

Se vi state chiedendo cosa sono le scarpe super ammortizzate, classificate con il codice A3, ecco una guida che vi offrirà alcune informazioni utili. Le scarpe con massimo ammortizzamento A3 o “massimaliste” sono molto popolari e molte aziende offrono almeno un modello con queste caratteristiche.

Alcuni di questi modelli sono già disponibili per l’acquisto e molti altri saranno disponibili nei prossimi tempi. Ecco alcune informazioni a proposito di questa tendenza e dei benefici che le scarpe ammortizzate possono offrirvi. Per maggiori informazioni leggi anche l’articolo dedicato alla classificazione delle scarpe da running.

Cosa significa massimo ammortizzamento?

I francesi Nicolas Mermoud e Jean-Luc Diard, entrambi corridori di montagna di lungo corso ed ex dipendenti dell’azienda di scarpe Salomon, hanno dato vita a Hoka One One basandosi sui design di grandi dimensioni implementati in alcuni sci, mountain bike, racchette da tennis e biciclette da usare sulla neve.

Per ciascuna di queste applicazioni, l’idea è quella di avere una superficie più ampia in grado di migliorare le prestazioni. Il discorso è simile per le scarpe running massimaliste o con alta ammortizzazione, ma la maggiore ammortizzazione è solo uno degli aspetti. Le caratteristiche delle scarpe A3 comprendono anche un’intersuola dinamica in foam e design particolarmente moderni.

La super ammortizzazione è utile o è solo una moda?

Così come la scarpe minimaliste, anche le scarpe a massimo ammortizzamento non sono indicate per tutti. Proprio come con qualsiasi scarpa da corsa, dovrete trovare una scarpa che si adatti al vostro piede e sia indicata per la vostra andatura e il tipo di corsa. L’alta ammortizzazione è soltanto una delle opzioni. Alcuni corridori apprezzano questo tipo di scarpe e altri no.

Per chi sono indicate le scarpe ultra ammortizzate?

Le scarpe a massimo ammortizzamento sono diffuse soprattutto nelle gare ultrarunning. Una stima conservativa relativa ad alcune delle gare ultrarunning più importanti suggerisce che il 40 – 60% dei corridori indossassero delle scarpe A3.

Il motivo è da ricercarsi nel fatto che un’ammortizzazione elevata può essere d’aiuto soprattutto durante le gare che durano molte ore. Questo principio vale anche per le maratone e il triathlon.

Ci sono studi scientifici che confermano le qualità di queste scarpe?

Non sembra ci siano studi indipendenti sui benefici offerti dalle scarpe A3. Diversi produttori di scarpe hanno condotto le proprie ricerce nell’ambito dello sviluppo dei diversi modelli (coinvolgendo anche degli esperti di biomeccanica) ma, ovviamente, quegli studi supportano il prodotto realizzato dall’azienda.

Le scarpe ammortizzate sono il contrario delle scarpe minimaliste?

Sì e no. Sicuramente il fatto che siano particolarmente alte e lontane da terra offre la sensazione opposta delle scarpe minimaliste, che danno la sensazione di correre a piedi nudi.

Tuttavia, le scarpe massimaliste non sono state progettate semplicemente perché abbiano un design “eccessivo”. In realtà, molte scarpe ad alta ammortizazione hanno attinto dai design minimalisti, ad esempio utilizzando materiali leggeri, evitando materiali in eccesso e utilizzando un drop tallone avampiede moderato (da 0 a 8 mm).

Quante aziende producono scarpe A3?

Dipende dalla definizione di alta ammortizzazione. Proprio come per le scarpe minimaliste, i parametri sono un po’ arbitrari. In generale, diverse marche offrono almeno un modello massimalista: Hoka One One, Brooks, Skechers, Puma, Pearl Izumi, Vasque, New Balance, ASICS e Altra.

La schiuma Adidas Boost (che ha debuttato la scorsa primavera) presenta alcune qualità di nuova generazione, anche se è stata utilizzata in una vasta gamma di scarpe da corsa, dalla Adizero Adios Boost alle scarpe da corsa massimaliste Boost 2.

Anche la Road M2 di Pearl Izumi e la Scott eRide AeroFoam Trainer 2 offrono un’ammortizzazione elevata, pur essendo molto più leggere rispetto a modelli simili. Anche la Nike Lunar Eclipse 4 può essere considerata una scarpa massimalista, per via della sua intersuola spessa e della sua piattaforma stabilizzante.

Le scarpe A3 risultano instabili, dal momento che i piedi sono così lontani dal terreno?

Alcune sì, ma non tutte. La ragione principale è il profilo ampio della scarpa. La maggior parte delle scarpe A3 sono dal 20 al 30% più spesse rispetto alle scarpe running tradizionali, e la superficie più ampia a contatto con il terreno aggiunge stabilità. Tuttavia, alcune scarpe da corsa massimaliste mancano di sostegno laterale, e questo può causare una riduzione del sostegno su terreni instabili.

Le scarpe A3 riducono l’interazione propriocettiva tra il piede e il suolo? Questo peggiora la performance?

Sì, sicuramente le scarpe A3 fanno in modo che “sentiate” meno il terreno. Alcuni corridori lo trovano un compromesso accettabile in cambio della migliore ammortizzazione. Per quanto riguarda l’efficienza, sicuramente l’ipotesi di una sua riduzione è sensata, anche se il peso relativamente leggero sembra compensare la larghezza della scarpa.

Tuttavia, per gli ultrarunner sacrificare un po’ di efficienza può essere un compromesso accettabile in cambio del comfort di lunga durata e di un minore affaticamento muscolare dopo molti chilometri di corsa.

Le scarpe con massimo ammortizzamento sono tutte uguali?

Assolutamente no. In realtà, ogni modello che abbiamo testato è diverso dagli altri. Alcuni sono molto morbidi, alcuni elastici e resistenti, mentre altri sono molto più rigidi. Alcuni sono abbastanza leggeri, altri sono pesanti. Alcune sono scarpe neutre, altre offrono una stabilità notevole.

Qual è il modo migliore per scegliere la scarpa A3 giusta?

Se volete provare le scarpe A3, la cosa migliore da fare è andare in un negozio e indossarne alcune, per vedere che sensazione vi danno. Le scarpe che offrono un’ammortizzazione elevata danno una sensazione diversa rispetto alle scarpe da corsa tradizionali.

Come con qualsiasi scarpa, dovrete tenere in considerazione diversi fattori: la forma, la vestibilità, la performance, il prezzo e come quel particolare modello si inserisce nella vostra collezione di scarpe. Proprio come con qualsiasi altra scarpa, non è consigliabile indossare una scarpa massimalista per ogni allenamento o tutti i giorni.

Perché alcune persone amano le scarpe A3 e altre no?

Gli aspetti preferiti di chi ama le scarpe A3 comprendono l’ammortizzazione elevata, la riduzione della stanchezza delle gambe quando si corrono lunghe distanze e i tempi di recupero più brevi.

Inoltre, alcune persone pensano che l’elevata quantità di schiuma aiuti a rallentare la frequenza di pronazione. Chi non ama le scarpe massimaliste le ritiene troppo pesanti, scomode o costose.

Ci sono corridori famosi che si allenano con scarpe A3?

Si. Leo Manzano, argento olimpico nel 2012 nei 1500 metri, si allena utilizzando scarpe ad alta ammortizzazione. Anche l’ex mezzofondista Nicole Schappert ha scelto di utilizzare scarpe A3 per correre su lunghe distanze. Il marchio Hokas è stato scelto anche da Mike Rutt, che ha aiutato la sua squadra a superare il precedente record mondiale nella staffetta 4 × 800 metri.

Se sei un runner che si dedica anche alle gare ti consiglio di cliccare sull’articolo qui in alto per scegliere le scarpe più adatte a te.

Come scegliere le scarpe da running